Tibet, XIV secolo
Lega di rame
38 cm
Provenienza
La figura è seduta in dhyanasana mudra su un doppio cuscino a loto, con le mani poggiate in grembo.
Indossa un dhoti aderente e il petto è ornato da più collane intarsiate con rame.
Fiori di loto si aprono ai lati delle braccia, sorreggendo una svastica e un vaso.
L’espressione del volto è pacifica e serena, con lo sguardo rivolto verso il basso in segno di concentrazione.
Pendenti elaborati e foliati incorniciano il viso, mentre il capo è adornato da un’alta tiara che copre parzialmente i capelli raccolti in uno chignon ampio.
Questa scultura in bronzo rappresenta una delle migliori raffigurazioni esistenti di una divinità Bon e offre uno sguardo sulle credenze tibetane anteriori all’arrivo del Buddhismo, avvenuto nell’VIII secolo.
L’interazione tra il Bon e il Buddhismo in Tibet portò a trasformazioni in entrambe le religioni.
Alcune divinità Bon furono integrate nel pantheon buddhista, mentre i sacerdoti Bon adottarono pratiche monastiche.
La divinità Kunzang Akor è la forma meditativa di Shenla Okar.
È generalmente riconoscibile per la svastica e il vaso posti sulle spalle, nonché per la lettera tibetana A collocata sul petto all’altezza del cuore (quest’ultimo elemento non è presente nell’esemplare in oggetto).
Mentre nel Buddhismo tibetano è consuetudine commissionare un dipinto commemorativo, nella religione Bon è ritenuto più meritorio e di maggior valore spirituale far realizzare una scultura, in particolare quella di Kunzang Akor.