Costa d’Avorio
Inizio XX secolo
Legno, borchie
33 cm
Provenienza
Philippe Ratton, Parigi
Esposizioni
Parcours de Mondes, Parigi, 2024
AMART – l’Antiquariato è a Milano, Museo della Permanente, Milano, 2024
Le maschere rappresentano l’apice dell’arte Yaouré e sono riconosciute come le più raffinate e complesse della Costa d’Avorio.
Le caratterizza la delicatezza e la regolarità delle forme, la nitidezza della costruzione e il realismo purificato dei tratti del viso.
Nel contesto culturale tradizionale, la loro funzione era quella di propiziare la benevolenza di yu, il potente spirito che presiede il ciclo dell’esistenza e dispensa la fertilità.
Circondate da un sacro rispetto e, al di fuori della loro comparsa in pubblico, interdette ai non iniziati, le maschere sono, con qualche elasticità, raggruppate in due categorie: je e lo,distinte tra solo per la presenza o meno del colore.
Le maschere je sono generalmente policrome, mentre le maschere lo sono uniformemente nere.
Questa delicata maschera-ritratto rappresenta al meglio i contenuti simbolici delegati a questo tipo di maschere ed è una prova della straordinaria creatività e abilità scultorea degli artisti yaouré.
Ignorando il margine che separa il reale dall’irreale e attraverso il perfetto controllo delle forme, essa riesce a far coesistere e a armonizzare gli opposti: il naturale e il soprannaturale, il distacco e la forza, trattando gli elementi naturalistici come ornamentali e specialmente imponendo una sovrastruttura completamente simbolica.
Il viso ovale, dai volumi pieni e delicati, è rigorosamente organizzato intorno all’asse centrale rappresentato dal lungo naso sottile su cui convergono le curve perfette delle sopracciglia e gli archi descritti dal lungo becco dei due uccelli.
Una tripla incisione, che indica la pettinatura, conclude l’ovale del viso.
Scarificazioni minute e una barba appena accennata e poi raccolta sotto il mento conferiscono dignità all’espressione.
Le forme manieristiche ed eleganti della coppia di uccelli alla sommità concludono con coerenza l’architettura della composizione.
Attraverso di esse si esprime la libertà lasciata all’artista che le ha create, nell’ambito di una tradizione sacra e basata su canoni venerati, accettati e pertanto non modificabili.
Il motivo dei due uccelli,che si abbeverano da un unico recipiente, è simbolo di riconciliazione tra natura e uomo e visualizza l’ unità tra due categorie considerate fondamentali nel pensiero yaouré: la bellezza e l’ordine.