Il Grande Mare del Sud di James Cook, un continente immenso e vago, fatto di acqua e di isole.
Nessuno tra i luoghi ancora sconosciuti, nessun popolo tra quelli rivelati dai viaggiatori del Secolo dei Lumi, ha ispirato più illusioni e acceso più fantasie di questo ultimo, ignoto angolo del pianeta.
“Incontaminati, buoni senza dio, giusti senza leggi”, ignari di Rousseau, quei lontani selvaggi divennero l’indice puntato contro il Vecchio Mondo nella polemica di civiltà che lo stava travolgendo.
I vascelli ritornavano con piante e animali ignoti, rocce, conchiglie e oggetti a cui uomini sconosciuti avevano dato forme sorprendenti, marine, immateriali come il vento e il sogno, come bene colsero i Surrealisti del primo XX secolo.
Oggetti fatti più di accenni e vuoti, che di masse e volumi perentori che si impongono e pretendono lo spazio.
Sono queste le opere che oggi chiamiamo Arte Oceanica e che vi invitiamo a esplorare nella prima mostra a loro dedicata dalla nostra Galleria.
Sono state ispirate e hanno le loro radici nel mare, così come l’Arte Africana ha le sue nella terra.
Abbiamo scelto come titolo Pacific Winds, approfittando di un’ambivalenza di significati più facile nella lingua inglese, come omaggio alle idealizzazioni settecentesche.
Martedì 14 – Venerdì 31 Maggio 2024